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HOME BIAS

31-01-2024


L'home bias negli investimenti

La distorsione cognitiva nota in finanza comportamentale col nome di home bias, rappresenta la predisposizione psicologica delle persone a non considerare valido tutto ciò che esula dall'investire entro i confini dei mercati domestici, prediligendo questi ultimi a qualcosa che viene percepito come distante, estraneo e dunque potenzialmente pericoloso. La familiarità con l'ambiente locale, la fiducia nelle dinamiche economiche nazionali e il senso di appartenenza sono solo alcune delle ragioni che alimentano questa preferenza. Tuttavia, questo atteggiamento può comportare rischi e limitazioni da non sottovalutare, soprattutto quando l'investitore decide di concentrare tutte le proprie risorse in un'unica regione geografica.

In questo breve articolo, verranno esaminati l'home bias e i motivi per cui linvestitore debba esserne consapevole, ponendo particolare attenzione sulla figura dellimprenditore in Italia; capita infatti che quest'ultimo, spesso ancorato per vari motivi al proprio paese d'origine, sia maggiormente incline a concentrarvi i propri asset produttivi, finanziari e patrimoniali.

 

L'imprenditore e la trappola della concentrazione

Gli imprenditori italiani, strettamente legati al tessuto economico nazionale, a volte tendono a riflettere questa distorsione: azienda, immobili, beni mobiliari convergono in dinamiche di concentrazione locale. Ma perché porvi attenzione?

Lazienda è il cuore dell'imprenditore e per lui rappresenta non solo un investimento economico, ma spesso anche un legame emotivo e identitario con la comunità e il paese di appartenenza. Concentrare il proprio business esclusivamente all'interno dei confini nazionali, tuttavia, può rendere vulnerabili a rischi che derivano dal deterioramento delle condizioni economiche e socio-politiche locali (tali problematiche - se presenti - naturalmente si ripercuoterebbero a cascata anche sui punti seguenti).

Gli immobili offrono una connessione tangibile con il territorio, ma questa vicinanza può diventare un rischio, se non bilanciata; le fluttuazioni di tale mercato possono infatti avere un impatto significativo sul patrimonio complessivo dellimprenditore, soprattutto in presenza di disequilibri (temporanei o persino strutturali) tra patrimonio immobiliare e mobiliare.

Investire prevalentemente in singoli titoli azionari o obbligazionari di società italiane o titoli di stato - oltre a precludere lopportunità di beneficiare della crescita del resto del mondo - comporta una tipologia di rischio che non si può controllare e, pertanto, si tende professionalmente a marginalizzare: il rischio specifico. Occorre altresì ricordare che il mercato italiano rappresenta allincirca il 2% della capitalizzazione complessiva del mercato borsistico globale.

 

Conclusioni

Un mondo sempre più complesso e sfidante richiede un approccio professionale: affidarsi alla consulenza di un team di professionisti esperti garantirà una visione patrimoniale complessiva e consapevole, oltre a strategie di investimento personalizzate. Sarà dunque possibile analizzare oggettivamente e soggettivamente le esigenze dell’imprenditore andando a bilanciare il desiderio di connessione locale con l’imprescindibile necessità di diversificazione e poi, attraverso monitoraggio costante e adattamento, consolidare un sano equilibrio patrimoniale.

 

Alessandro Vannelli - PQL

 

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